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Utilizzo di fanghi di depurazione in agricoltura

Descrizione indicatoreIn uscita dagli impianti di depurazione delle acque reflue civili, oltre alle acque che hanno subito il processo di depurazione, viene prodotto un residuo: il fango. Esso costituisce un prodotto di scarto che pur tuttavia può trovare un utile impiego per diverse destinazioni a fronte delle sue caratteristiche di qualità. Il fango biologico, infatti, è una sostanza particolarmente ricca di sostanza organica e di nutrienti (azoto, fosforo e potassio) che possono rappresentare una risorsa per i suoli agricoli, pur nel rispetto di precisi requisiti di qualità.
A seconda della loro natura i fanghi possono essere gestiti in vari modi:

  • collocazione in discarica;
  • termodistruzione con eventuale recupero energetico;
  • recupero, in particolari produzioni per l’edilizia o miscelato ad altri rifiuti organici per la produzione di “compost” da destinarsi quale concime per l’agricoltura;
  • recupero diretto in agricoltura, sfruttando le caratteristiche agronomiche di alcuni fanghi organici e contribuendo in parte a risolvere il problema presente in molti terreni di impoverimento del contenuto di sostanza organica.

È chiaro che forme di recupero del fango sono preferibili al suo smaltimento in discarica. Attualmente in Puglia gran parte dei fanghi prodotti sia dai processi di depurazione delle acque reflue civili sia da particolari insediamenti produttivi viene destinata per circa 2/3 per il recupero in agricoltura, per 1/3 in impianti di compostaggio e la restante minima parte viene smaltita in discarica.
L’indicatore descrive le quantità di fanghi utilizzate annualmente in agricoltura nelle province pugliesi e ne stima l’apporto in elementi nutritivi (azoto e fosforo) e in metalli pesanti (Cd, Cu, Ni, Pb, Zn, Hg, Cr). L’utilizzo agricolo dei fanghi di buona qualità ha sicuramente dei positivi riflessi come apporto di sostanza organica parzialmente stabilizzata e di macroelementi nutritivi presenti principalmente in forma organica e dunque a lenta cessione. I fanghi però contengono dei metalli pesanti che possono accumularsi nel suolo anche se alcuni di essi (come rame e zinco) sono microelementi che, in dosi modeste, sono utili al ciclo dei vegetali. Le quantità medie somministrate annualmente dei singoli metalli pesanti per chilogrammi di sostanza secca sono poste a confronto con i limiti della legislazione nazionale in attuazione della Direttiva Europea 86/278/CEE (D.Lgs. 99 del 27/11/1992).
Ai sensi del D.Lgs. 99/1992, perché un fango possa essere utilizzato in agricoltura non deve contenere sostanze tossiche e nocive, o bioaccumulabili, in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l'uomo e per l'ambiente in generale; pertanto, deve rispettare i requisiti previsti dalla legge in termini di contenuto massimo di metalli pesanti e contenuti minimi di elementi nutritivi (azoto e fosforo).

Obiettivo

Valutare l’apporto di elementi nutritivi e di metalli pesanti derivante dall’utilizzo di fanghi di depurazione in agricoltura, in funzione dei limiti legislativi attuali e di quelli previsti dalla normativa europea.

Periodicità di aggiornamento: Annuale

2013 - Stato e trend indicatore (aggiornato l'11 marzo 2015)
2011 - RSA

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