Descrizione indicatoreCon l’OPCM 3274 del 20 marzo 2003 sono stati forniti i primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica relativamente agli edifici, ai ponti ed alle opere di fondazione e sostegno dei terreni. Tale Ordinanza proponeva una nuova classificazione sismica del territorio nazionale, articolata in 4 zone. Le prime 3 zone corrispondevano, in relazione agli adempimenti previsti dalla Legge 64/74, alle zone di sismicità alta (S=12), media (S=9) e bassa (S=6), mentre la zona 4 era di nuova introduzione e per essa era data facoltà alle Regioni di imporre l’obbligo della progettazione antisismica.
La Regione Puglia con la Delibera di Giunta Regionale n. 153 del 2 marzo 2004 ha recepito integralmente la classificazione delle zone sismiche del territorio regionale così come proposta dall’OPCM 3274/03. Inoltre, la Delibera ha stabilito che, sino a diversa determinazione, nel territorio pugliese classificato in zona sismica 4 l’obbligo della progettazione antisismica esiste esclusivamente per i nuovi edifici ed opere infrastrutturali, individuati quali strategici e rilevanti ai fini della protezione civile e dell’eventuale collasso degli stessi.
I criteri generali per l'individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l'aggiornamento degli elenchi delle medesime zone sono stati successivamente modificati e ratificati con l’OPCM 3519 del 28/04/2006 che contiene la classificazione sismica del territorio nazionale tuttora vigente e la mappa di pericolosità sismica.
L’individuazione delle zone sismiche e la relativa classificazione del territorio sono state ricavate attraverso l’analisi degli eventi sismici verificatisi in epoca storica e attuale. Il database degli eventi sismici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) contiene i parametri dei terremoti ottenuti integrando i dati provenienti da localizzazioni effettuate in tempo quasi-reale dal Centro Nazionale Terremoti (INGV-CNT) con i dati del Bollettino Sismico Italiano. Le informazioni relative agli effetti indotti dai terremoti sull’ambiente derivano da rilievi ISPRA.
ObiettivoRappresentare la classificazione del rischio sismico sul territorio regionale e definire la pericolosità sismica nel territorio sulla base delle magnitudo registrate e degli effetti locali. Le informazioni relative all’indicatore sono utili a diffondere le conoscenze sul rischio sismico, essenziali per una corretta pianificazione territoriale.
Periodicità di aggiornamento: Variabile (L'indicatore è aggiornato in funzione degli aggiornamenti degli elenchi delle zone sismiche, ratificati con Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri)
2006 - Stato indicatore
2011 - RSA