Descrizione indicatoreSono genericamente definiti prodotti fitosanitari gli antiparassitari adoperati in agricoltura. Il loro uso è diffuso nella pratica agricola per combattere i parassiti delle colture e dei prodotti vegetali e per ridurre le erbe infestanti, migliorando così la resa e garantendo la qualità, l'affidabilità e il prezzo del prodotto.
Il rischio connesso all’utilizzo dei fitofarmaci è legato alla loro composizione chimica: i principi attivi degli antiparassitari possono risultare pericolosi per la salute e l'ambiente, in caso di uso inappropriato o eccessivo. Gli effetti nocivi sulla salute umana ed animale possono derivare dall'esposizione diretta (come nel caso degli operai dell'industria di prodotti fitosanitari e degli operatori che li applicano) e dall'esposizione indiretta (attraverso i loro residui nei prodotti agricoli destinati all’alimentazione o nell'acqua, oppure dall'esposizione alle sostanze portate dal vento).
L'uso dei fitofarmaci può anche avere effetti indiretti sugli ecosistemi, provocando per esempio l’inquinamento delle acque o l'impoverimento della biodiversità a causa della scarsa selettività nei confronti di organismi non bersaglio dei trattamenti.
I dati, derivanti dalle rilevazioni annuali ISTAT, sono reperibili per le diverse categorie di fitofarmaci (fungicidi, insetticidi, erbicidi, ecc.) sulla Banca dati on line ISTAT Agricoltura e Zootecnia – mezzi di produzione.
La disponibilità dei dati è su base regionale e provinciale.
ObiettivoL’indicatore consente una valutazione delle quantità di prodotti fitosanitari distribuiti annualmente ad uso agricolo sul territorio regionale e di ciascuna provincia, rapportato alla superficie interessata da attività agricola. Trend in decrescita descrivono una diminuzione dell’impatto ambientale delle pratiche agricole convenzionali.
Periodicità di aggiornamentoVariabile
Schede Indicatore2022 - Stato e Trend
2019 - 2012 - 2011
2011 - RSA
[aggiornato il 20 agosto 2024]