Finalità d'indagine Lo scopo del modulo 7 (Habitat coralligeno) è quello di valutare la presenza, l’estensione e la condizione dell’habitat coralligeno. Le aree da monitorare devono essere individuate tra quelle già indagate nel precedente sessennio, durante la fase conoscitiva di ispezione, privilegiando le aree Natura 2000, quelle funzionali all’individuazione dei nuovi siti marini necessari alla chiusura dell’EU Pilot 8348/16/ENVI e quelle localizzate all’interno di Aree Marine Protette che saranno funzionali a raccogliere dati di “bianco”. La fase di monitoraggio prevede che si torni nei siti idonei selezionati. In particolare le aree individuate nel precedente sessennio sono aree sia superficiali sia profonde, nelle quali è stata identificata la presenza di habitat a coralligeno compresa tra la linea di costa fino alle 12 NM ed entro i 100 m di profondità. Inoltre le aree devono essere rappresentative di diverse condizioni ambientali della sottoregione e di impatti d’intensità differenti. In particolare per i mari pugliesi, sono stati individuati transetti interessanti dal punto di vista ecologico e che saranno oggetto del successivo ciclo di monitoraggio. Frequenza di campionamentoOgni transetto dovrà essere ripetuto una volta ogni tre anni (2021-2023) come riportato in tabella 1. Tabella 1: parametri e relative frequenze (modulo7)
Piano di campionamento 1. Acquisizione dei dati morfobatimetrici in corrispondenza solo dei punti identificati per il monitoraggio. I dati saranno acquisiti con risoluzione delle celle pari a 1m x 1m. L’area da indagare sarà identificata costruendo un buffer di 250. Metri per lato intorno ad ogni transetto. 2. Acquisizione di documentazione video-fotografica dei transetti mediante veicoli operati da remoto (ROV), in corrispondenza dei transetti identificati per il monitoraggio. Per il 2021 le aree da indagare sono:
Figura 1: aree di monitoraggio previste per il modulo 7 Tabella 2: centroidi delle aree di monitoraggio
Attività di campionamentoIl protocollo di indagine utilizzato è quello indicato nelle schede metodologiche del modulo 7 e prevede:
Negli anni precedenti, nelle aree per le quali non si disponevano informazioni cartografiche di dettaglio è stato necessario acquisire dati bati-morfologici sulla natura e la conformazione del substrato mediante indagini con ecoscandaglio multifascio (multibeam) e/o mediante sonar a scansione laterale (side scan sonar – SSS) su aree di dimensioni pari a 25 km2. Sulla base dei dati morfobatimetrici di dettaglio acquisiti in ciascuna area , in questo nuovo ciclo di monitoraggio (2021-2026), devono essere individuati 3 siti di indagine, possibilmente distanti non meno di 500 m l’uno dall’altro e in ciascun sito devono essere effettuati i percorsi esplorativi ROV, all’interno dei quali verranno identificati i 3 transetti. Questi dovranno essere lunghi 200 m e dovranno essere distanti non meno di 50 m l’uno dall’altro. La posizione dei transetti deve essere tale da rappresentare l’estensione (sia in orizzontale sia in verticale), la continuità e il range batimetrico al cui interno è compreso l’habitat coralligeno. Le indagini devono essere eseguite con piattaforma remota georeferenziata. Ciascun rilievo video e fotografico deve essere associato a coordinate geografiche univoche nel datum WGS84 (espresse in gradi sessadecimali al quinto decimale: GG,GGGGG°). L’individuazione dei popolamenti presenti, ai fini della valutazione della condizione dell’habitat, mediante l’impiego di ROV (Remotely Operated Vehicle) deve essere eseguita da idonea imbarcazione di appoggio su cui sia presente una consolle per il controllo remoto di tutti i sistemi (motori, luci, manipolatore, strumentazione), che sia munita di monitor per il controllo e la registrazione in tempo reale delle immagini, delle informazioni di profondità, della rotta e dei tempi di percorrenza.
Figura 2: particolare di una biocostruzione a coralligeno (foto I. Dalle Mura) Metodologia di analisi Le metodologie di analisi sono quelle indicate nelle schede metodologiche del modulo 7 e prevedono le analisi dei transetti video georeferenziati con il calcolo dei seguenti parametri:
-ricchezza specifica e/o tassonomica: numero totale di tutti i taxa megabentonici sessili e sedentari di fondo duro identificati al maggior dettaglio tassonomico possibile, rinvenuti lungo il transetto e loro lista; -numero, tipologia e impatto dei rifiuti antropici lungo i 200 m di transetto, riferendosi per l’identificazione dei rifiuti alla Joint List Marine Litter. Per ciascun rifiuto contato e identificato, dovrà anche essere indicato se questo impiglia/ricopre o meno specie bentoniche; -specie strutturanti epi-megazoobentoniche: abbondanza specifica (numero di colonie/individui per m2), stato di salute (percentuale di epibiosi e/o necrosi e intrappolamento), struttura dei popolamenti (morfometria delle specie strutturanti). |