Finalitą dell'indagineLe attivitą di monitoraggio relative al modulo 3 (Specie non indigene) del POA 2021 prevedono l'acquisizione di dati di presenza e abbondanza di specie non indigene in ambito costiero, in particolare nelle aree ad alto rischio di introduzione, come terminali portuali e aree destinate ad attivitą di acquacoltura. Le specie non indigene sono specie introdotte per via volontaria, involontaria o per migrazione, al di fuori del loro areale di distribuzione e dispersione naturale, e in grado di sopravvivere e riprodursi. Lo scopo di tale monitoraggio č quello di prevenire le possibili alterazioni ambientali negative sulla componente biologica, fisica e chimica degli ecosistemi. Le aree ad alto rischio di introduzione sono state identificate in funzione della presenza delle attivitą antropiche e sono: terminali portuali di categoria II e classe I e zone di molluschicoltura. In particolare in Puglia, sebbene ci siano anche altri terminali portuali di categoria 2 classe 1, sono stati scelti i porti di Brindisi e Taranto in quanto caratterizzati, rispetto agli altri, da un maggiore traffico navale internazionale. Per il POA 2021 č previsto inoltre il monitoraggio dell’epimegabenthos vagile (nasse), previa autorizzazione da parte della capitaneria di porto, che sarą svolto per le due localitą di indagine con una frequenza di due volte l’anno per 10 nasse.
Tabella 1: parametri e relative frequenze (modulo 3)
Piano di campionamento Coerentemente con quanto indicato nel POA, sono state individuate tre aree di indagine. Due aree sono il porto di Brindisi e il porto di Taranto e sono le stesse monitorate nel ciclo precedente (2015-2020), al fine di consentire un confronto tra i diversi cicli di monitoraggio. La terza area č rappresentata dall’impianto di molluschicoltura di Castro Marina. All’interno di ciascun’area di indagine sono state individuate due stazioni in corrispondenza delle aree in cui la probabilitą di introduzione č maggiore. Figura 1: stazioni di monitoraggio previste per il modulo 3 Tabella 2: stazioni e relative coordinate geografiche Attivitą di campionamento In tutte le stazioni di ciascuna area di indagine viene condotto sia il campionamento dei parametri chimico-fisici mediante una sonda multiparametrica CTD e il disco di Secchi sia il campionamento dei parametri biologici relativi alle comunitą fitoplanctoniche, zooplanctoniche e bentoniche. I campioni del fitoplancton vengono prelevati tramite bottiglia di Niskin e un retino con vuoto di maglia di 20 µm, mentre per la componente zooplanctonica viene utilizzato un retino con vuoto di maglia di 200 µm. Il campionamento del macrozooplancton viene eseguito mediante la tecnica del visual census. La componente bentonica campionata č sia quella di fondo mobile sia di fondo duro. Il macrobenthos di fondo mobile deve essere campionato, per ogni area di indagine, in sei stazioni distribuite a coppie lungo 3 transetti orizzontali. Nelle sei stazioni viene effettuato il prelievo di aliquote di sedimento tramite benna di tipo Ekman (fig.2), avente le seguenti caratteristiche: 0.1 m² di superficie di presa e 16 litri di volume. Con la stessa modalitą viene anche effettuato il prelievo di un’aliquota di sedimento da destinare all’analisi granulometrica. Il macrobenthos di fondo duro e le macroalghe devono essere campionati, per ogni area di indagine, in 6 stazioni lungo 3 transetti verticali, su strutture preesistenti, (ormeggi, pontili, piloni e banchine) eseguendo il campionamento sia in superficie sia sul fondo. Il campionamento viene eseguito da operatori scientifici subacquei utilizzando la tecnica del grattaggio. Tale tecnica consiste nel rimuovere, per mezzo di una piccozza e/o di una spatola, tutti gli organismi presenti all’interno del quadrato di campionamento di superficie pari a 0.1 m². L’ Attivitą Pilota “nasse”, ovvero il campionamento delle specie epibentoniche vagili, verrą condotta nelle tre aree posizionando all’interno del porto una serie di nasse durante le ore serali in punti opportunamente selezionati per un tempo ritenuto sufficiente di almeno 12 ore. Le nasse devono essere rimosse nell’arco di 24 ore. Le attivitą di campionamento sono eseguite dagli Operatori Scientifici subacquei di ARPA Puglia e dai sommozzatori della Guardia di Finanza utilizzando i mezzi nautici di entrambi gli enti.
Figura 2: Benna di tipo Ekman (foto F. Lefons) Figura 3: impianto di molluschicoltura - Castro (LE) - Attivitą pilota (foto G. Alfonso) Metodologia di analisi L’analisi in laboratorio deve essere realizzata secondo quanto indicato nelle schede metodologiche del modulo 3, cercando di ottenere la massima risoluzione tassonomica possibile e in ottemperanza sia alle linee guida ex ICRAM pubblicate nel 2006 (volume I e II) per il riconoscimento del plancton dei mari italiani e sia alle Metodologie analitiche di riferimento ICRAM-MATTM per il controllo dell'ambiente marino costiero (triennio 2001–2003) e nei M.L.G. 116/2014 di ISPRA. |