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Normativa


Europea
 

Direttiva 2013/59/Euratom del 05/12/2013 che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom. 

 

Nazionale

D.lgs. n 101 del 31/07/2020 Attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117 Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2018.

 
Regionale

L.R. n. 30  del 3/11/2016 Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas ‘radon’ in ambiente chiuso, modificata dall'art. 25 Legge Regionale 36/2017 del 09/08/2017 e dall'art.12 della Legge Regionale 18/2019.
Il 4 novembre 2016 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 146, la Legge Regionale n.30 del 3 novembre 2016. Il 09 Agosto del 2017 è stata approvata la Legge Regionale 36/2017, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 96 del 11/08/2017, che aggiorna la Legge Regionale 30/2016.
L’obiettivo di tale Legge è assicurare il più alto livello di protezione e tutela della salute pubblica dai rischi derivanti dall’esposizione dei cittadini alle radiazioni da sorgenti naturali e all’attività dei radionuclidi di matrice ambientali.
La Legge Regionale, in coerenza con la Direttiva 2013/59/EURATOM che dovrà essere recepita in Italia entro febbraio 2018, dispone che entro due anni dalla data di entrata in vigore, la Giunta Regionale approvi il “Piano regionale di prevenzione e riduzione dei rischi connessi all’esposizione al gas radon in ambiente confinato” in coerenza con il Piano Nazionale Radon (PNR).
Sino all’approvazione del suddetto Piano regionale, la Legge regionale fissa il livello limite di riferimento per la concentrazione di gas radon a 300 Bq/m3, misurato come valore medio di concentrazione su un periodo annuale, suddiviso nei due semestri primavera-estate e autunno-inverno e misurato mediante strumentazione passiva, per le nuove costruzioni e per gli edifici esistenti:
a)    per gli edifici strategici di cui al D.M. 14.01.2008 e destinati all’istruzione, compresi gli asili nido e le scuole materne, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso, e in tutti i locali dell’immobile interessato, non può superare i 300 Bq/mc, misurato con strumentazione passiva;
b)    per gli interrati, seminterrati e locali a piano terra degli edifici diversi da quelli di cui alla lettera a) e aperti al pubblico, con esclusione dei residenziali e dei vani tecnici isolati al servizio di impianti a rete, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso non può superare 300 Bq/mc, misurato con strumentazione passiva. Sono esentati dagli obblighi di misurazione i locali a piano terra con superfice non superiore a 20 mq, salvo che in virtù di collegamento strutturale con altri locali non derivi il superamento del limite dimensionale previsto per l’esenzione, purché dotati di adeguata ventilazione.

 
Linee guida ed indirizzi metodologici ISPRA


Implementazione di un sistema nazionale di monitoraggio della radioattività ambientale

Documenti:

Task 01.01.03 – Metodi di campionamento e conservazione campioni

Task 01.01.04 – Trattamento campioni e metodi di analisi

Task 01.01.06 – Valutazione della dose alla popolazione

 Task 01.02.01 – Linee guida per la pianificazione delle campagne di misura della radioattività nelle acque potabili

Task 01.02.02 – Linee guida per la sorveglianza radiometrica di rottami metallici e altri rifiuti *

Task 01.02.03 – Livelli di riferimento, esenzione, allontanamento (anche NORM)

Task 01.02.04 – Caratterizzazione radiometrica di siti contaminati

Task 02.01.01 – Banca Dati radon

Task 03.02.01 – Valutazione di impatti radiologici da NORM *

(*) Relativamente ai documenti prodotti dalle task:

TASK 01.02.02 Linee guida per la sorveglianza radiometrica di rottami metallici e altri rifiuti;

TASK 01.02.03 Livelli di riferimento, esenzione, allontanamento (anche NORM);

si evidenzia che il Consiglio Federale, istituito ai sensi dell'art.15 del DM 123/2010, ha richiesto al Comitato Tecnico Permanente un ulteriore approfondimento con eventuali e successive proposte di revisione, ove ritenute migliorative, del testo, comunque approvato dallo stesso Consiglio Federale.  

 

Domande frequenti

RADON (01): COS'È IL RADON?

Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore. È generato dal decadimento del radio (Ra-226). Il radio è, a sua volta, prodotto dalla trasformazione dell’uranio (U-238), presente nelle rocce, nel suolo nelle acque e nei materiali da costruzione. Il radon (Rn-222), a sua volta decade come mostrato nell'immagine. La progenie del radon (Ra-222) è comunemente indicata come “figli del radon”, anch’essi radioattivi. 

Schema semplificato del decadimento del radon negli atomi di polonio, piombo e bismuto

Schema semplificato del decadimento del radon negli atomi di polonio, piombo e bismuto

RADON (02). IL RADON È DANNOSO?

Il radon, dopo il fumo di sigaretta, è la seconda causa di tumore al polmone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) lo ha inserito nell’elenco delle 75 sostanze ritenute cancerogene per l’uomo, assieme al benzene, amianto, fumo di tabacco, ecc.

RADON (03): COME PUÒ ENTRARE NELLE ABITAZIONI?

Il radon fuoriesce dalle porosità e dalle crepe del terreno (vedi immagine) e da alcuni materiali da costruzione e, in misura minore, dall’acqua; si accumula negli ambienti chiusi.

Il radon penetra nelle abitazioni attraverso fessure, giunti di connessione, canalizzazioni degli impianti idraulici, elettrici e di scarico. Oppure può essere emanato da alcuni materiali da costruzione.

Vie di ingresso del gas Radon in un edificio: materiale da costruzione, acqua, suolo

Vie di ingresso del gas Radon in un edificio

RADON (04): DA COSA DIPENDE IL LIVELLO DI RADON IN UN'ABITAZIONE?

Il livello di radon in un ambiente chiuso è influenzato da:

  • caratteristiche del suolo sottostante l’edificio;
  • caratteristiche dell’edificio (materiali utilizzati, tipologia di costruzione);
  • condizioni ambientali (temperatura, pressione, umidità, condizioni meteo);
  • stato/modo di utilizzo dell’edificio (riscaldamento, abitudini di vita, ricambi di aria, ecc). 
RADON (05): IN QUALI LOCALI PUÒ ACCUMULARSI MAGGIORMENTE?

Il livello di radon in un ambiente chiuso è presente maggiormente nei locali interrati o seminterrati e al piano terra.

RADON (06): QUAL È L'UNITÀ DI MISURA DELLA CONCENTRAZIONE DI RADON IN ARIA?

L’unità di misura della concentrazione di radon in aria è il Becquerel per metro cubo (Bq/m3).

RADON (07): QUALI SONO I LIMITI DI RIFERIMENTO DI ESPOSIZIONE AL RADON?

I livelli massimi di riferimento per le abitazioni e i luoghi di lavoro, espressi in termini di valore medio annuo della concentrazione di attività di radon in aria, fissati dal DECRETO LEGISLATIVO 31 luglio 2020, n. 101 sono i seguenti:

  1. 300 Bq/m3 in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria per le abitazioni esistenti;
  2. 200 Bq/m3 in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria per abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024;
  3. 300 Bq/m3 in termini di concentrazione media annua di attività di radon in aria per i luoghi di lavoro.

 

RADON (08): COME SI RIDUCE LA CONCENTRAZIONE DI RADON IN CASA?

Arieggiare spesso i locali è un modo utile e immediato per diminuire la concentrazione di radon in casa, e favorisce anche lo smaltimento di numerosi altri inquinanti presenti nell'abitazione.

Per evitare l'ingresso del radon nell'abitazione possono essere utilizzate tecniche quali la ventilazione dei vespai, la sigillatura di tutte le possibili vie di ingresso dalle pareti e dai solai a contatto con il terreno, la pressurizzazione dell’abitazione o l’aspirazione del gas dal suolo al di sotto dell’edificio.

RADON (09): COME SI PUÒ PREVENIRE DURANTE LA COSTRUZIONE DI UN'ABITAZIONE?

A tal proposito si veda il documento: PNR-Ccm (2008): Raccomandazione sull'introduzione di sistemi di prevenzione dell'ingresso del radon in tutti gli edifici di nuova costruzionehttp://www.iss.it/radon/index.php?lang=1&id=197&tipo=15.

RADON (10): QUALE SONO LE TECNICHE DI MISURA PER DETERMINARE IL VALORE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUA DI GAS RADON IN ARIA?

Le tecniche adottate per misure su lunghi periodi in ambienti chiusi, si basano sulla lettura di rivelatori passivi precedentemente esposti nei citati ambienti (rivelatori a tracce o elettreti).

RADON (11): COME FUNZIONANO I RIVELATORI A TRACCE?

I rivelatori a tracce sono costituiti da lastrine di materiale plastico sulle quali le radiazioni alfa, emesse dal radon o dai suoi prodotti di decadimento, producono dei danni risultanti in macchioline che vengono poi contate mediante un microscopio. Il numero di macchioline per centimetro quadro viene correlato alla concentrazione in aria di gas radon.
 

RADON (12): ARPA PUGLIA ESEGUE MISURE DI GAS RADON NEGLI AMBIENTI DOMESTICI E LAVORATIVI?

ARPA Puglia esegue misure di gas radon su tutto il territorio regionale sia di iniziativa, in ottemperanza ai compiti istituzionali, sia su richiesta di altri enti/istituzioni o di privati cittadini. Le misure su richiesta di privati sono a titolo oneroso, con oneri a carico del richiedente e sono rese alle condizioni stabilite dal Tariffario Regionale (Deliberazione della Giunta Regionale 2 luglio 2002, n. 829; a decorrere dal 1° Giugno 2023 agli importi è applicato l'incremento dello 14,6% a titolo di adeguamento ISTAT ai sensi della Deliberazione del Direttore Generale di ARPA Puglia n.262 del 29 maggio 2023):


•    Misura della concentrazione di radon in aria con rivelatori a tracce per ogni locale: 188,69 euro + IVA;
•    Compenso a vacazione per sopralluogo e tempi di trasferimento: € 69,92/h + IVA;
•    Adempimenti vari di carattere amministrativo: € 8,14 + IVA.
 

Si comunica che a decorrere dall’1/7/2020, questa Agenzia accetta pagamenti soltanto attraverso la piattaforma informatica PagoPA, in ossequio all’art. 5 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n.82, come aggiornato al Decreto Legislativo 13 dicembre 2017, n.217

 

Il Servizio è raggiungibile dal link: https://arpapugliamypay.weebly.com/ oppure attraverso il bottone "Pagamenti PagoPA" in home page; in alternativa, è possibile ricercare ARPA Puglia nel Portale dei Pagamenti della Regione Puglia.

 

Si specifica, inoltre, che la misura in questione è della durata di un anno solare, e prevede l’esposizione, per ogni ambiente da sottoporre ad indagine, di due dosimetri, uno per semestre.

 

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla UOS Polo di Specializzazione Radiazioni Ionizzanti, presso il Dipartimento provinciale di Bari (Parco Scientifico Tecnologico Tecnopolis, Edificio “L” - S.P. per Casamassima km 3 - 70010 Valenzano (BA)) o inviare una info all’indirizzo: info@arpa.puglia.it.

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