Alga Tossica Ostreopsis ovata Carta d’identità dell’alga tossica Ostreopsis ovata Alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate Com’è arrivata sulle coste pugliesi e come si è adattata Probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi, le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi si sono verificate a partire dall’anno 2000/2001. Potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute pubblica Nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile); si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali. Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis
Monitoraggio Ostreopsis ARPA Puglia ha attivo il monitoraggio Ostreopsis per la stagione estiva, allo scopo di verificare, in alcuni tratti costieri destinati alla balneazione, la presenza quali-quantitativa della citata microalga, potenzialmente tossica. Nella mappa interattiva visualizzata di seguito sono rappresentate le posizioni dei siti di monitoraggio per tutto il litorale pugliese, indicati con il simbolo della bandierina. La colorazione della bandierina rappresenta la classe di abbondanza di Ostreopsis ovata in colonna d’acqua, ottenuta sulla base degli intervalli di densità definiti dalla tabella sottostante la mappa. La mappa può essere spostata trascinandola con il cursore, mentre la scala può essere ingrandita o ridotta utilizzando i segni +/ - (a destra in basso della mappa). Inoltre, cliccando sulla bandierina si apre una finestra in cui è visualizzata la denominazione del tratto costiero corrispondente alla rispettiva acqua di balneazione, nonché gli ultimi risultati disponibili per la stagione di monitoraggio in corso.
Report storici Alga Tossica (Ostreopsis ovata)
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Questa Agenzia, ormai dal 2008, monitora la presenza quali-quantitativa della microalga unicellulare Ostreopsis ovata, specie potenzialmente tossica, nelle acque marino-costiere pugliesi. La specie Ostreopsis ovata è come detto un’alga di dimensioni microscopiche, originaria di zone geografiche tropicali e sub-tropicali, che da oramai più di un decennio è stata segnalata in numerose aree costiere Italiane, non solo in Puglia. Tale microalga vive abitualmente sui fondali rocciosi, colonizzando altre alghe macroscopiche. In Puglia è stata segnalata la presenza della microalga in diverse zone caratterizzate da particolari aspetti ambientali. In particolare, la specie può risultare presente in zone rocciose, all’interno di baie o in aree soggette a scarso movimento delle acque. Lunghi periodi di alta pressione, forte insolazione e temperature relativamente alte delle acque favoriscono la presenza e lo sviluppo di Ostreopsis ovata. Proprio in virtù di queste caratteristiche ecologiche, ARPA Puglia attiva il monitoraggio della microalga in questione durante la stagione estiva, in alcuni tratti costieri con le caratteristiche sopra definite (sono quindi esclusi i tratti di litorale sabbioso) e nei quali viene svolta attività balneare. In pratica, l’Agenzia controlla costantemente da giugno a settembre - con frequenza quindicinale n°20 siti distribuiti sull’intero territorio regionale; naturalmente i 20 siti non coprono l’intero territorio costiero (per questioni operative non sarebbe attualmente possibile), ma l’informazione ottenuta fornisce alcuni elementi generali sulla distribuzione quali-quantitativa della specie. Comunque è opportuno specificare che, proprio per la tipologia di organismo (alga unicellulare), in condizioni favorevoli le popolazioni di Ostreopsis ovata si sviluppano in maniera molto rapida, così come in maniera altrettanto rapida regrediscono, e quindi i dati di monitoraggio forniscono una rappresentazione “istantanea” del fenomeno, che può variare velocemente nel tempo e nello spazio.
Ciò premesso è opportuno riportare che, data la potenziale tossicità della specie, in determinate condizioni si possono verificare alcuni impatti di tipo sanitario sui frequentatori dei litorali a scopo balneare, impatti che, comunque, possono considerarsi lievi e transitori. Allorquando le microalghe siano localmente ed abbondantemente presenti (quindi in caso di “fioritura”), l’azione della tossina nella maggior parte dei casi può realizzarsi con l’inalazione di un “aerosol marino”, che si forma quasi esclusivamente in presenza di forte vento e mareggiate che seguono periodi abbastanza lunghi di calma. I sintomi, assimilabili a quelli para-influenzali, si presentano dopo 2-6 ore dall’esposizione e regrediscono, di norma, dopo 24-48 ore senza ulteriori complicazioni; tali sintomi sono solitamente transitori e generalmente non richiedono alcun tipo di trattamento. In ogni caso e a scopo preventivo potrebbe essere consigliato, nelle zone in cui è stata accertata l’abbondante presenza della specie, di evitare di stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate estive, soprattutto se queste seguono lunghi periodi di alta pressione atmosferica con mare calmo.
Comunque, per avere ulteriori dettagli in merito all’argomento generico, si consiglia e suggerisce di consultare sempre la pagina web del portale ARPA Puglia all’indirizzo http://www.arpapuglia/pagina2891_ostreopsis-ovata.html, in cui, oltre a qualche informazione tecnica, sono riportati anche i risultati del monitoraggio quindicinale dell’Agenzia su alcuni selezionati punti della costa pugliese, che possono essere anche visualizzati utilizzando la mappa interattiva disponibile. Alla stessa pagina sono disponibili anche i bollettini in formato tabellare per gli anni precedenti.
Per quanto attiene poi la specifica domanda sull’opportunità di soggiornare nella zona scelta per le vacanze, è evidente che ARPA Puglia non può dare consigli su decisioni personali e che esulano dal proprio ruolo istituzionale; l’unico suggerimento che può dare è quello di valutare serenamente sulla base delle informazioni tecnico scientifiche disponibili, anche sul sito dell’Agenzia, e che nella fattispecie descrivono un fenomeno comune a molte zone costiere italiane, con un impatto a tutt’oggi non ritenuto molto rilevante, seppure da monitorare.
In Puglia, come ormai in molte aree costiere italiane, è stata segnalata la presenza della microalga potenzialmente tossica Ostreopsis ovata in diverse zone caratterizzate da particolari aspetti ambientali. In particolare, la specie può risultare presente in zone rocciose, all’interno di baie o in aree soggette a scarso movimento delle acque. Lunghi periodi di alta pressione, forte insolazione e temperature relativamente alte delle acque favoriscono la presenza e lo sviluppo di Ostreopsis ovata. Per quanto riguarda le coste pugliesi, le aree adriatiche a nord di Bari sono quelle in cui fenomeni di fioritura si sono verificati più frequentemente, anche se la specie potrebbe essere potenzialmente presente, durante i mesi estivi più caldi, in tutti i siti con le caratteristiche sopra citate.